Ottobre, 2019
23Ott9:00 pm11:00 pmIl cervello che non voleva fuggireRASSEGNA CONTROVENTO
Dettaglio Evento
Il cervello che non voleva fuggire. La vicenda giudiziaria (ma anche umana e scientifica) di Ilaria Capua diventa una rappresentazione teatrale di Davide Verrazzani. Quel cervello non voleva fuggire. Neanche
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Dettaglio Evento
Il cervello che non voleva fuggire. La vicenda giudiziaria (ma anche umana e scientifica) di Ilaria Capua diventa una rappresentazione teatrale di Davide Verrazzani. Quel cervello non voleva fuggire. Neanche per sogno. Voleva stare qui, nel suo paese, a fare ricerca, impegnarsi per la salute globale nella sanità pubblica. Sogno? Delirio di onnipotenza? Scollamento dalla realtà? Niente di tutto questo… Il padrone, anzi la padrona, di quel cervello fino a quel momento ce l’aveva fatta. Eccome. Ad affermare contro ogni lobby e/o baronato che la scienza (dall’etimologia latina) è un bene di tutti, che la conoscenza non deve avere barriere e steccati, che deve essere davvero aperta: open source e open access. E ce l’aveva fatta a far sì che il suo pensiero, la sua battaglia, inizialmente donchisciottesca, li facesse propri nientemeno che l’Organizzazione Mondiale della Sanità, sì proprio quell’OMS che vediamo in campo in prima fila quando scoppiano epidemie e pandemie: Ebola, Sars, Zika.
Una battaglia condotta con il camice in laboratorio, con lo scafandro nei luoghi infetti, con sapiente eleganza sui banchi del Parlamento. Perché Ilaria Capua, sì è di lei che stiamo parlando, non si ferma mai, con lo spirito da leonessa che si riconosce e con cui di definisce non molla mai… Fino a quando non diventa il mostro in prima pagina, una trafficante di virus, una untrice in versione 2.0.
Siamo ben lontani dai tempi della Colonna Infame, siamo solo nel 2014. Un’altra era con l’accelerazione imposta da rete, social e, diciamolo, anche fake news. Questa vicenda ritorna prepotentemente a galla nel 2017 quando lei, Ilaria, pubblica un libro sulla sua intera vicenda umana e giudiziaria dal titolo che suona come uno schiaffo secco “Io, trafficante di virus”, come a dire “mi avete definito così, bene mi presento cosi”. E il libro, la storia e le passioni di una vita, a smontare il castello di accuse, prima ancora che le rendesse giustizia la sentenza del gip di Verona, Laura Donati, il 6 luglio 2016, pronunciata quando Ilaria aveva lasciato da 20 giorni l’Italia, per andare a dirigere un Centro di Eccellenza in uno dei paradisi degli scienziati, gli Stati Uniti. Esattamente nella Università della Florida, a Gainesville.
La rassegna CONTROVENTO che si propone di indirizzare l’attenzione del pubblico nei confronti della drammaturgia e della danza contemporanea intesa non solo come nuovi testi, ma anche come nuovi interpreti e nuove modalità espressive. L’intenzione è quella di stimolare un’attenzione particolare da parte delle giovani generazioni e di meglio articolare, completandola, la proposta teatrale del COMPLESSO PALAPARTENOPE. Una programmazione di spettacoli che recepisce il pullulare di creatività, di proposte, di movimenti, di fermenti intellettuali, di prosa, di musica, di danza e di tutto ciò che il mondo teatrale nazionale è portatore. La creazione di una rete regionale e nazionale che, promuove un’azione di sostegno per i giovani talenti italiani.
biglietto intero €8
biglietto ridotto €5 studenti, under 30 e over 65
Durata
(Mercoledì) 9:00 pm - 11:00 pm
Location
CASA DELLA MUSICA